Il flauto di Rossi suona per Scarlatti

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"Qui giace il cavaliere Alessandro Scarlatti, uomo che si è distinto per padronanza di sé, generosità e bontà, il più grande rinnovatore della musica". Nella cappella Santa Cecilia, angolo intimo e suggestivo della chiesa di Santa Maria a Montesanto, le parole incise sulla tomba del grande compositore. Amato, celebrato e ancora troppo poco eseguito. Colpa forse della genialità compositiva riconosciuta al figlio Domenico, capace di mettere in ombra un padre nobile della grande Scuola Napoletana. Domani (alle 20, nella chiesa dei Santi Marcellino e Festo) l'Associazione Alessandro Scarlatti celebra i 352 anni dalla nascita di questo compositore prezioso da cui prende il nome, con il consueto concerto curato dal flautista Tommaso Rossi insieme all'Ensemble Barocco di Napoli. Protagonista quest'anno anche la voce del soprano Valentina Varriale, solista insieme al flauto dello stesso Rossi che firma anche la concertazione. Il programma propone brani composti da Scarlatti e provenienti dalla collezione dell'abate Fortunato Santini custodita nella biblioteca di Münster. Tra i titoli, tre Sonate (n. 7 in re maggiore, in fa maggiore e in la maggiore), le arie "Sconsolato rusignolo", "Antri voi d'un core amante", "Begl'occhi del mio ben" e la cantata "Quella pace gradita". Periodo felice per Rossi, che proprio in questi giorni vede l'uscita per la prestigiosa etichetta italiana Stradivarius del suo primo album dedicato a Scarlatti ("Cantate e Sonate con il flauto", 14.98 euro), nato sulla scia del concerto celebrativo dello scorso anno. Insieme al suo flauto solista, anche in quell'occasione, l'Ensemble Barocco e la voce della Varriale. «Nella produzione musicale di Scarlatti - spiega Rossi - il repertorio con il flauto gioca un ruolo non irrilevante. Questo disco propone cantate con voce di soprano che prevedono la presenza di uno o due flauti, oltre alle due sonate per flauto e basso continuo. È stato inoltre registrato a Napoli, nella chiesa dell'Arciconfraternita di S. Maria Visita Poverie dei santi Bernardo e Margherita, che è costruita nel luogo dove sorgeva il San Bartolomeo, il più grande teatro napoletano fino alla costruzione del San Carlo. Proprio qui Scarlatti colse i suoi più grandi successi».

Performance live e produzione discografica. Un modello virtuoso. Da seguire. Biglietto unico 5 euro.