“Platon”, rilettura in musica del “Simposio” di Platone

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“Platon“ e un film celebre presso gli appassionati: “Platon“ invece è in attesa di diventare celebre quale rilettura antologica in musica di “Simposio“ di Platone, voluta da Antonio Florio, realizzata soprattutto da Nicola Scardicchio, autore e direttore dello spettacolo, e proposta al pubblico del “Centro di Musica antica Pietà de? Turchini“ quale novità assoluta. Ottima idea questa, in linea con lavori di Satie un pò dimenticati, ma da questi diversa per articolazione, per la rilevanza data al testo. Lo ascoltiamo dominante letto in italiano, in modo ottimo grazie ad Enzo Salomone, sempre bravissi-mo per varietà di accenti, bel ritmo e limpidezza di sonorità quasi musicale, cantato in greco antico grazie alla singolare perizia di Pino de Vittorio, e cantato nella trasfigurazione corale realizzata assai felicemente da “Mysterium vocis“, il coro diretto da Rosario Totaro, qui impiegato in formazione ridotta. Ben pensato e realizzato l?interevento strumentale con Tommaso Rossi al flauto, Luciana Bova all?arpa, Leonardo Losciale alle percussioni. II ricordo di Satie ed un po? di tutti i compositori francesi è tornato via via fondatamente alla mente degli spettatori, poiché le sonorità scelte da Nicola Scardicchio per il flauto, l?arpa, ed uno degli interventi del coro assolutamente evocavano il mondo poetico di Debusy, Ravel ed altri musicisti tanto attratti dalla poesia mediterranea. Singolare invece l?assonanza dell?esordio dell?ultimo numero corale con una notissima canzone napoletana, poche note somiglianti ma un sobbalzo c?è stato. Nel complesso il lavoro, tutto senz’altro teneramente evocativo omogeneo per “tinta”, e per certi versi pianamente didascalico, gradevole rilettura condivisa di un grande testo del canone scolastico occidentale, condotta con commossa sensibilità: e realizzazione compiuta con felice scelta di tempi narrativi, equilibrio stilistico, sicuramente convincente e comunicativo, tale da potere incontrare ancora con tranquillità il pubblico, magari a Ravello, nel gran calderone della programmazione di quella rassegna estiva, ma soprattutto potrebbe essere riproposto con successo per le scuole. E potrebbe essere affiancato alla rilettura dei testi di Queneau, già realizzata a Ravello da Signorini e Salomone, ed in attesa di replica in città, sia in programmazione ordinaria, sia per le scuole. Unica menda forse, quindi punto da ripensare l’avere affidato tutto il testo narrato ad una voce sola, piuttosto ne servono di più, con un ripensamento parziale di questa parte dello spettacolo.