Rossi, flauto tra Maderna e Schiavoni

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Resistere, resistere, resistere. “Dissonanzen“ continua a fare concerti ed a raccogliere pubblico nonostante la mancanza di una sede stabile ed un finanziamento regionale di poco meno di mezzo milione, di vecchie lire. Stavolta è la Fondazione Morra nel Palazzo dello Spagnuolo ad offrire ospitalità: è lì che Tommaso Rossi, flautista ed anima di “Dissonanzen“, ha chiamato a raccolta domenica scorsa i militanti della contemporanea. “Musica su due dimensioni“ è il titolo: la prima dimensione è quella dell?esecuzione dal vivo, affidata ai flauti di Rossi come pure alla voce recitante di Roberta Andalò; l?altra è quella evocata dal supporto magnetico, in un gioco dialettico tracciato da Maderna nel 1958 (“Musica su due dimensioni“ è anche il titolo del suo pezzo) e reso con una nitidezza che denota il fascino della musica assoluta. Si passa a “Flowte“, pagina del 2002 scritta da Giulio Gualtieri; di Agostino Di Scipio, invece, è “4 Variazioni sul? ritmo del vento“. Infine “Windrose“ di Marco Schiavoni, in prima assoluta, che introduce una terza dimensione, quella visiva, e tanta ironia. Tommaso Rossi è bravissimo, suona tutti i flauti possibili e conserva sempre un rispetto oggettivo per il testo.