Telemann, maestro del Barocco europeo

press condividi:

La stagione concertistica organizzata dal Centro di Musica Antica è giunta ormai al suo terzo appuntamento riservando una serata interamente dedicata al Barocco europeo: ne è stato protagonista l? Ensamble strumentale della Cappella della Pietà de? Turchini che ha offerto al pubblico presente nella splendida chiesa ristrutturata di Santa Caterina da Siena un programma centrato su Georg Philip Telemann, Francois Couperin e Giovanni Carlo Cailò. Del primo autore sono state presentate ’tre sonate che di per sè hanno animato la prima parte del concerto rendendo interessante il discorso musicale rivolto ad un’introspezione di quel periodo storico-musicale così ricco e fecondo. Difatti la stessa figura storica di Telemann si pone come momento centrale per il passaggio e la comprensione dello stile classico di Haydn e quello di Mozart: nella sua Vita scrisse moltissimo senza tralasciare vari generi di per sè disparati ed immettendo nella sua vena compositrice esperienze diverse. E? questo il caso delle sonate in cui si può chiaramente intravedere il modello italiano per la rilevanza, yirtuosistica affidata alle parti solistiche nonché per l?utilizzo della melodia dell’adagio interposto tra i due movimenti. Altro stile immesso nella creazione delle sonate ed in particolare quella in là minore è la tipica contrapposizione della melodia affidata al flauto (abilmente interpretata da Tommaso Rossi) sostenuta da un ostinato fatto da gruppi di terzine m successione del violino, particolare tipico della scuola di origine berlinese, mentre la sonata in sol minore ruota intorno al modello haendeliano 1’immissione di due meravigliosi tempi lenti. In tutte le sonate è quindi ravvedibile lo stile di Telemann tutto teso alla creazione di una musica fatta di invenzione timbrica e allo stesso tempo ad un campionario di soluzioni ritmiche ispirate alla musica dei popoli slavi. Contrapposto a Telemann 1’Ensemble musicale della Pietà dei Turchini ha voluto trovare in Couperin un momento diverso del grande affresco musicale che fu il Barocco. In particolare il “Concert instrumental sous le titre d’Apotheose composè à la memoire immortelle de l?incomparable Monsieur de Lully” rappresenta una summa della sua concezione musicale basata sulla costituzione di un terzo stile nato dalla fusione di quello italiano e quello francese. Couperin cercò di amalgamare tra loro la cantabilità italiana e il gusto dell’ornamentazione proprio del Francesi cercando di bilanciare i due- elementi fino a creare un equilibrio stabile tra le parti. Durante l’esecuzione gli archi si sono avvicendati nelle varie voci per creare una tessitura musicale che è risultata ricca di sfumature, di squisiti disegni dove il meccanico ripeteri delle cellule ritmico melodiche proposte di volta in volta ha assunto una propria valenza. Il prossimo concerto in cartellone del Centro di Musica Antica Pietà dei Turchini è fissato per giovedì 24 aprile sempre alle ore 20,30 con il Coro Mysterium Vocis, direttore Rosario Totaro che eseguirà musiche di A. Scarlatti. C. Gesualdo e Lasso.